Hollywood – la serie Netflix

Transcript – dal minuto 11

È una miniserie Netflix di 7 episodi uscita il 1 maggio, scritta e ideata da  Ryan Murphy (Glee, America Horror Story e American Crime Story) e Ian Brennan (Glee e Scream Queens).

È ambientata nella cosiddetta età d’oro di Hollywood, con i grandi attori che ricordiamo ancora oggi. Precisamente è ambientata nel 1948, nei poster la frase scelta per descrivere la serie è “e se si potesse riscrivere la storia?”. Questa è l’idea di base della serie: parte da un contesto storico reale, con al suo interno anche persone realmente esistite e le mischia insieme a personaggi immaginari e insieme si riesce ad avere così una versione della storia diversa. Possiamo avere un’idea di come sarebbe potuto cambiare il mondo grazie al potere del cinema, se solo qualche produttore o altre persone con il potere nelle proprie mani avesse anche solo provato a infrangere le tacite regole di uno show business elitario, fortemente selettivo, pieno di censure e pregiudizi, sessismo, razzismo e omofobia. 

Così i personaggi principali cercano di produrre un film con uno sceneggiatore afroamericano, un regista di origini filippine, attori afroamericani e di origini cinesi. Questo film sembra impossibile da produrre nel 1948, ma le circostanze iniziano a cambiare quando inaspettatamente la casa di produzione passa momentaneamente in mano alla moglie del proprietario. 

I primi due episodi ci presentano i personaggi è sono un’introduzione alla storia. Incontriamo subito Jack Catello (interpretato da David Corenswet) che finita la guerra è adesso un civile e aspirante attore, cerca di ottenere provini, ma non avendo un lavoro fisso deve rimediare. Per poter supportare la moglie incinta inizia a lavorare ad una stazione di servizio, che scopre poi essere una copertura per un giro di prostituzione. Tra colleghi e clienti riuscirà a collezionare alcune conoscenze utili per entrare nel mondo dello spettacolo. 

Vediamo poi quali altri personaggi ci vengono presentati: Archie Coleman, lui ha scritto un copione mandato in per posta alla casa di produzione, la storia è buona però lui si nasconde per due motivi: è nero ed è gay. Conosce Jack e diventa suo collega alla stazione di servizio dove incontra anche uno dei personaggi basati su persone reali: Rock Hudson. Il futuro attore il cui film più famoso a cui ha preso parte è probabilmente Il Gigante (film del 1956, candidato a 9 Oscar, in cui ha recitato al fianco di Elizabeth Taylor e James Dean). 

Nella serie lo vediamo quando ancora è un aspirante attore, prima di cambiare il suo nome in Rock Hudson e proprio quando incontra il suo agente Henry WIllson (Jim Parsons). Anche lui è realmente esistito e che anche nella vita reale ricattava, molestava e abusava dei suoi clienti, così per tutta la sua carriera nel silenzio complice di Hollywood. 

Un altro aspirante sceneggiatore e regista è Raymond Aisley (Darren Criss – Glee e American Crime Story). Lui vorrebbe produrre un film con protagonista un’attrice cinese, gli viene affidata invece la regia del prossimo progetto dello studio, basato sulla sceneggiatura di Archie, che ancora non si è fatto vedere di persona. 

Poi c’è Camille Washington (Laura Harrier – Spiderman e Blackkklansman) un’attrice all’inizio della sua carriera, piena di talento, ma dato che è afroamericana non avrà mai altri ruoli al di fuori delle stereotipate cameriere. La sua opportunità arriva quando viene a conoscenza del nuovo film in produzione e decide di tentare la sorte partecipando alle audizioni per la protagonista, per quanto le sembri impossibile riuscirci deve almeno provare.

Tra gli altri personaggi principali c’è anche Avis Amberg (Patti Lupone attrice Broadway – Penny Dreadful e Pose) la moglie del proprietario della casa di produzione. Sarà lei a dover inaspettatamente decidere le sorti del progetto.

Tra i vari personaggi secondari incontriamo anche alcuni attori reali come Vivien Leigh (Via Col Vento), Anna May Wong (prima attrice americana di origini cinesi a diventare una celebrità), Hattie McDaniel (Via Col Vento), prima attrice di colore a vincere un premio Oscar. Nonostante questa vittoria, proprio per il colore della sua pelle non ha ricevuto la statuetta, bensì una piccola targa.

La serie esplora il mondo degli anni ’40 di Hollywood, con un’atmosfera vintage e esplora il lato oscuro dell’industria dello spettacolo, fatto di ricatti, molestie, in cui le donne non avevano il potere e i film erano con e per i bianchi esclusivamente. In contrapposizione a questo ambiente negativo c’è l’ottimismo e la speranza dei protagonisti che vogliono realizzare i loro sogni a ogni costo, vogliono far parte della storia anche quando la storia non li vuole. Riceveranno tante delusioni e ci saranno momenti drammatici, ma lo spirito di questa serie non è quello di documentare un passato negativo, bensì di riscriverlo per correggere gli errori del passato e regalarci una visione di quello che avrebbe potuto essere.

Alcune scene non sembrano realistiche per il modo positivo in cui finiscono, ma il punto è proprio questo: dare una speranza a questi personaggi, far vedere quello che sarebbe potuto essere un mondo migliore perché il cinema può fare la differenza. Un film può raggiungere tante persone e cambiare la visione che si ha su alcune cose, vedersi rappresentati sul grande schermo può dare speranza. 

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Pubblicato da Marisa

fangirl a tempo pieno, adora passare il tempo a leggere libri interessanti (meglio ancora se stanno per diventare film, così da disturbare gli altri spettatori con la tipica frase "però nel libro.."), guardare serie tv che risucchino completamente la vita sociale, guardare film al cinema ogni volta che riesce, disegnare e dipingere imbrattando le sue t-shirt nerd preferite (mannaggia) e passa le domeniche a preparare argomenti per i suoi podcast multifandom (le recensioni yeee)