Recensione Rocketman

Transcript

La storia inizia quando Elton è già famoso, mentre la sua carriera è già a buon punto, a livello personale è arrivato al punto più basso e decide di dare una svolta alla sua vita. Rimettersi in sesto diventa quindi il pretesto narrativo per ripercorrere la sua vita sin dall’infanzia, dalla famiglia difficile, a come nasce il suo talento musicale. 

Viene naturale mettere Rocketman a confronto con Bohemian Rhapsody intanto per la ravvicinata data di produzione, poi per il tipo di film. Tuttavia Rocketman è stato strutturato in modo diverso: è un vero e proprio musical, di quelli con le canzoni coreografate cantate da tutti i membri del cast e che vanno a integrare la sceneggiatura. La scelta dei pezzi è stata fatto molto bene, tanto che le canzoni sembrano quasi scritte apposta per il film e non viceversa. Sono state musicalmente riadattate per inserirsi nelle scene alla perfezione. Anche il montaggio descrive bene i passaggi di scena che in alcuni casi sono anche passaggi temporali. Partiamo proprio dall’inizio con una sequenza visivamente molto ben riuscita di Elton che, con ancora il costume di scena, entra da un porta in controluce e cammina in un corridoio con la musica che scandisce ogni suo passo. Poco dopo inizia a raccontare e subito quindi a cantare, la transizione tra passato e presente viene concretamente rappresentata da lui bambino che duetta insieme, conducendolo nuovamente nella sua infanzia. Questo è solo un esempio concreto di come abbiano deciso di palesare allo spettatore la crescita dell’artista e quanto sia importante anche tra una scena e l’altra. 

La storia dell’artista viene esplorata in tutti i suoi alti e bassi, in quello che può essere descritto come il classico sesso, droga e rock and roll. Ma è molto di più, vediamo il protagonista mettere a nudo le proprie debolezze e confrontarsi con i propri difetti tanto quanto con i propri punti di forza. Nella storia l’artista non cerca giustificazione per quello che è, piuttosto usa il suo passato per comprendere come migliorare il proprio presente e intraprendere il proprio futuro.

È avvincente seguire come Elton si inizi ad approcciare al pianoforte e poi inizi a comporre e come poi trovi il suo grande amico Bernie e alleato che risolverà il problema delle parole nelle canzoni. Insieme iniziano la grande sfida di farsi conoscere nel panorama musicale. Questo aspetto viene anche rappresentato dal cambio di look e di nome di Elton, con vestiti sgargianti e decine di occhiali da sole, tutti fedeli riproduzioni dei look originali del cantante. 

Nel complesso è un bel musical dal ritmo rock e con momenti commoventi, alla fine in ogni caso vi ritroverete a canticchiare tutto il repertorio.

Il film è una vera e propria origin story, con un messaggio di speranza.

→ Sleepless in Fandom ←

Commenta questo post

Pubblicato da Marisa

fangirl a tempo pieno, adora passare il tempo a leggere libri interessanti (meglio ancora se stanno per diventare film, così da disturbare gli altri spettatori con la tipica frase "però nel libro.."), guardare serie tv che risucchino completamente la vita sociale, guardare film al cinema ogni volta che riesce, disegnare e dipingere imbrattando le sue t-shirt nerd preferite (mannaggia) e passa le domeniche a preparare argomenti per i suoi podcast multifandom (le recensioni yeee)