Emma di Jane Austen

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È tratto dall’omonimo romanzo di Jane Austen. La storia non ruota intorno a una storia d’amore che sin dall’inizio ci viene presentata e poi ha uno sviluppo durante tutto il romanzo, ma parla di una giovane e viziata ragazza benestante che crede di essere in grado di combinare i matrimoni altrui e così facendo non fa altro che creare fraintendimenti. Alla fine c’è anche una storia d’amore, ma non è certo il tema principale. Un altro elemento molto importante della storia è la divisione delle classi sociali che sono nette e non devono essere mischiate, come viene dimostrato da commenti stizziti di alcuni personaggi al pensiero di essere accostati con altri di classi inferiori quando Emma prova a combinare una coppia.

Dalla sua posizione sociale lei può permettersi di scegliere liberamente e non vede nessun motivo per cui dovrebbe sposarsi: non ha bisogno né di migliorare la sua classe sociale, né ha bisogno di migliorare la sua situazione economica (in quei tempi i due principali motivi dei matrimoni). A differenza quindi degli altri celebri romanzi di Jane Austen (Orgoglio e Pregiudizio e Ragione e Sentimento) in cui si parla delle protagoniste come donne che non vogliono piegarsi a questo aspetto della società bensì rimanere coerenti con i loro sentimenti, in questo caso Emma si sente estranea totalmente all’argomento e per lei è quasi un gioco combinare la vita degli altri. 

Questa è grosso modo la trama del libro e quindi del film. Il libro è abbastanza lungo (500 pagine circa), ma se siete amanti del period drama lo leggerete in veramente pochissimo tempo. Personalmente l’ho letto circa 5 o 6 anni fa, di conseguenza i ricordi non sono freschissimi. La storia mi era piaciuta moltissimo anche grazie all’ironia con la quale era presentata e all’originalità di avere una protagonista tutt’altro che perfetta e nemmeno sempre troppo simpatica. Proprio per questo è interessante vedere lo sviluppo del personaggio durante tutta la storia.

Oggi però non parlerò solo del film appena uscito, ma anche della versione del 1996. Confrontando così le due principali versioni della storia a livello di attuale popolarità. Ci sono anche un paio di adattamenti televisivi, ma sono forse meno conosciuti e in ogni caso non li ho visti quindi chiaramente non posso parlarvene.

I due film hanno un approccio molto diverso nel raccontare la storia. La versione del 1996 con protagonista Gwyneth Paltrol si avvicina di più all’approccio che ci aspettiamo di solito quando si parla di film tratti da Jane Austen: si dà molta importanza all’aspetto romantico e viene raccontato in modo più classico. La versione del 2020 con protagonista Anya Taylor-Joy ha un approccio più moderno e più improntato sulla commedia, con una regia più dinamica e un approccio ai personaggi che enfatizza i loro aspetti più assurdi ironizzando sui loro difetti. L’atmosfera della versione del 1996 è quasi più ovattata, quasi sognante per raccontarci questa favola, mentre la versione del 2020 è vivace, con colori pastello e un aspetto estetico mirato anche a ricreare quadri. L’attenzione all’autenticità dei costumi è facilmente visibile.

È infatti l’aspetto visivo in primis che mi ha incuriosito di questo nuovo film, l’approccio fresco e esteticamente ispirato alla fotografia di film come Marie Antoinette (2006) e Gran Budapest Hotel (2014). Emma però, nella versione del 2020, inizialmente sembra un po’ troppo snob e egoista, forse per enfatizzare la crescita del personaggio che avviene dopo.

i personaggi

Parlando dei personaggi principali al di fuori di Emma. Ci sono suo padre ipocondriaco e sempre pronto ad aspettarsi il disastro, nel 2020 interpretato da Bill Nighty e secondo me assolutamente perfetto per il personaggio, la versione del 1996 interpretata da James Cosmo al confronto sembra meno presente e meno incisiva nella storia nonostante sia molto più presente nel film rispetto al 2020.

Mr Knightley è un amico di famiglia, vive non lontano da Emma Woodhouse ed era già amico del padre prima di diventarlo di Emma oltre che diventare suo cognato, lei nel libro è 16 anni più giovane di lui, ma nel film questa grande differenza d’età non si percepisce molto in nessuna delle due versioni. Nel 1996 interpretato da Jeremy Northam è una presenza rassicurante al fianco di Emma, quasi una figura guida, affascinante ma quasi distante dagli spettatori. Nella versione del 2020 interpretato da Johnny Flynn ci avviciniamo di più a questo personaggio e sin da subito viene presentato come affascinante e con un debole per Emma.

Harriet è una giovane ragazza abbandonata dai genitori e cresciuta in collegio, è forse un po’ ingenua, ma non sciocca come viene invece descritta nei film. Vede Emma come un modello da seguire oltre che un’amica, la ammira molto e cerca di imitare la sua classe. Ed è proprio lei il soggetto principale delle macchinazioni di Emma, nella versione del ’96 è interpretata da Toni Colette, mentre nel 2020 da Mia Goth. Emma la prende sotto la sua ala e cerca di combinarle un matrimonio con qualcuno di classe sociale pari alla propria nonostante Harriet non sappia nulla dei suoi genitori, ma Emma le mette in testa che sicuramente sarà la figlia di un gentiluomo. 

in conclusione

Personalmente mi piacciono entrambi i film anche se hanno un approccio molto diverso alla storia. C’è da dire che Jane Austen stessa aveva descritto Emma con una protagonista che sarebbe piaciuta solo a lei e non al suo pubblico, ma Jane ti sei sbagliata. La versione del 1996 è molto più sentimentale e rimarrà senza dubbio tra i film che amo di più anche per il finale in cui viene enfatizzato il lato romantico della storia, con la classica scena della dichiarazione assolutamente perfetta come negli altri period drama. Mentre la versione del 2020 anche in quel caso sottolinea un approccio non troppo sentimentale ma più ironico che distacca lo spettatore dal romanticismo. 

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Pubblicato da Marisa

fangirl a tempo pieno, adora passare il tempo a leggere libri interessanti (meglio ancora se stanno per diventare film, così da disturbare gli altri spettatori con la tipica frase "però nel libro.."), guardare serie tv che risucchino completamente la vita sociale, guardare film al cinema ogni volta che riesce, disegnare e dipingere imbrattando le sue t-shirt nerd preferite (mannaggia) e passa le domeniche a preparare argomenti per i suoi podcast multifandom (le recensioni yeee)